condizioni: buono stato con segni di uso tradizionale e di invecchiamento.
Origine: Burkina Faso.
I mossi (moaga al singolare) sono una popolazione nativa dell'area centrale del Burkina Faso, che vive principalmente nei villaggi del bacino del fiume Volta. I Mossi sono il gruppo etnico più numeroso del Burkina Faso, costituiscono il 40% della popolazione che corrisponde a circa 6.2 milioni di persone.
"Queste sculture, il cui uso è insieme sacro e profano, presentano un disegno plastico altamente magistrale che, semplificando la forma all'essenziale, sviluppa i suoi elementi fondamentali con equilibrio e leggerezza. Il collo della statuina è sempre lungo.
L'assenza di braccia e gambe rafforza il primato di altre parti del corpo, ovvero il seno e la testa, l'uno sinonimo di gestazione, l'altro di status, suggerito dalla forma dell'acconciatura. Quest'ultimo può evocare lo zu-rusega, un modo di sistemare i capelli in una cresta con la parte posteriore arrotolata, molto apprezzato dalle donne mature e al quale le bambine non hanno diritto.
La lunga ciocca frontale disposta al centro del viso delle fanciulle è rappresentata molto regolarmente. Sotto l'acconciatura, le linee incise delineano appena i lineamenti del viso. I seni, al contrario, sono fortemente sviluppati, pieni e allungati. Il loro allungamento si rifà ad una pratica tradizionale di massaggio al seno del parto, eseguita per favorire la fuoriuscita del latte.
La biiga non è quindi solo una rappresentazione della bellezza femminile, ma è anche pensata per essere il ricettacolo privilegiato di questa sostanza immortale che consentirà una nuova nascita.
Questo oggetto, trasmesso di madre in figlia, trasmette un simbolismo complesso. Custodito gelosamente dalla giovane moglie, diventerà in seguito il giocattolo della sua bambina, il cui comportamento sarà seguito da vicino da un onnipresente entourage femminile: trascurare la "bambola" è trascurare la propria persona e quella del bambino. " (D. Bognolo).